L’artroscopia è una tecnica chirurgica applicabile, come per il gomito e la spalla, anche al polso, utile per la risoluzione di talune sue patologie.
Al contrario della tecnica classica (chiamata open, cioè aperta), permette di non dover aprire la parte anatomica per poterla operare.
È una tecnica chirurgica che può avere funzione sia diagnostica che terapeutica.
L’artroscopia consente di indagare e/o intervenire sull’articolazione attraverso piccoli forellini entro cui si infilano strumenti chirurgici particolari, guidati da una telecamera che invia le immagini su un monitor.
Queste sono ingrandite fino a 8/10 volte rispetto alla dimensione reale dell’articolazione, consentendo al chirurgo una massima precisione nei movimenti dell’intervento
Per il limitato danno biologico provocato da questa tecnica e per le sue continue applicazioni, l’artroscopia di polso
ha avuto uno sviluppo notevole negli ultimi 20 anni.
Inizialmente, veniva considerata solo come un eccellente strumento diagnostico per varie patologie misconosciute del polso (ancor oggi viene considerata il Gold Standard dei mezzi diagnostici di polso), ma con l’andare degli anni si è visto che poteva essere indicata per la cura di diverse patologie.
Tutt’oggi, infatti, è argomento di studio per la cura di ulteriori malattie, con continue nuove indicazioni.
Con l’artroscopia di polso noi possiamo studiare tutte le articolazioni che compongono il polso (la Mediocarpica, la Radiocarpica e la Radio-Ulnare Distale).
Grazie a dei piccoli fori sul dorso del polso, solo raramente si eseguono degli accessi sulla parte palmare, (cioè la parte inferiore) noi possiamo introdurre delle piccole fibre ottiche, del diametro di 1,9 mm e 3 mm.
Grazie alle immagini proiettate su schermi ad alta definizione, si possono vedere e “saggiare” le varie strutture anatomiche del polso (ossa, articolazioni e legamenti intrinseci) con la possibilità di valutare:
Tutto ciò si traduce in un enorme vantaggio per diagnosticare patologie non evidenziabili con altri mezzi (Rx, TC e RMN senza e con mezzo di contrasto).
Dopo anni di esperienza e di risultati positivi avuti su varie patologie del polso oggi, finalmente, l’artroscopia di polso ha abbandonato l’etichetta di “tecnica pericolosa e sperimentale” che molti chirurghi della mano, erroneamente, gli avevano affibbiato.
Per questi motivi, attualmente, la maggior parte dei centri di chirurgia della mano offrono un servizio di artroscopia di polso.
Le principali patologie che si possono trattare con l’artroscopia di polso sono le seguenti:
I vantaggi dell’artroscopia di polso sono legati al limitato danno biologico chirurgico provocato da questa tecnica (ricordiamo che si esegue con dei piccoli fori laterali e posteriori sul gomito) e dalla possibilità di poter vedere anche nei più piccoli anfratti dell’articolazione.
Per poter mettere in atto le varie procedure chirurgiche attuabili con la tecnica artroscopica (tecnica altamente specialistica) bisogna seguire corsi di formazione specifica, che comprenda studio e molte ore di pratica, con una curva di apprendimento piuttosto lunga: ed è forse questo il vero svantaggio dell’artroscopia, insieme ai costi, che sono sicuramente maggiori rispetto alle tecniche chirurgiche classiche.
Una delle condizioni patologiche che possono inter