Rizoartrosi: sintomi e cura di un problema della mano

Rizoartrosi in evidenza

Rizoartrosi: sintomi e cura di un problema della mano

Condividi questo articolo!

Cos’è la Rizoartrosi?

La Rizoartrosi o Artrosi Trapezio-Metacarpale è una forma artrosica che colpisce la base del pollice tra il primo Metacarpo e il Trapezio (ed ecco perché viene chiamata Rizoartrosi del pollice).

Si tratta di una malattia piuttosto frequente, soprattutto nel sesso femminile e circa il 35% delle donne dopo la menopausa soffre di questa malattia.
Rappresenta il 10% delle artrosi di tutto il corpo, con un’incidenza di circa il 20% della popolazione adulta su scala mondiale.

Rx Rizoartrosi
Radiografia mano sinistra che mostra un quadro di grave rizoartrosi (cerchiato in rosso)

Che funzione ha l’articolazione Trapezio Metacarpale?

L’articolazione Trapezio-Metacarpale è l’articolazione base dell’uso della mano ed è l’articolazione che ci consente di effettuare l’opposizione del pollice.
Viene usata per fare quasi qualunque movimento impegni il pollice e la mano, ad esempio quando:

  • scriviamo
  • giriamo una chiave
  • svitiamo un barattolo
  • ci allacciamo un bottone, ecc.

 

Questi movimenti sono consentiti, grazie alla particolare conformazione dell’articolazione Trapezio-Metacarpale che, dal punto di vista anatomico, è molto instabile e lavora con un braccio di leva sfavorevole.

Cause di Rizoartrosi

L’artrosi è uno stato infiammatorio, causato dalla continua degenerazione e conseguente consumo della cartilagine che riveste le ossa che compongono una articolazione.

La cartilagine è il tessuto che permette alle ossa di scivolare tra di loro senza attrito.

Se la cartilagine si consuma eccessivamente le ossa entrano in contatto tra di loro e l’attrito conseguente causa infiammazione e dolore.

L’uso continuo dell’articolazione Trapezio-Metacarpale nella quotidianità  e la sua instabilità causano una continua sollecitazione della cartilagine che riveste le superfici articolari del trapezio e del metacarpo favorendone il consumo.

Le cause di rizoartrosi, però sono dovute anche a fattori predisponenti, oltre all’usura e instabilità:

  • Sesso (è più frequente nelle donne)
  • Età (si instaura dopo i 40 anni)
  • Predisposizione congenita dovuta all’ereditarietà
  • Malformazione congenita del trapezio (trapezio displasico, cioè troppo inclinato, frequente nel sesso femminile)
  • Lavori, attività hobbistiche o sportive che sollecitino particolarmente il pollice
  • Traumi che causano danni alla cartilagine

Questi fattori associati alla particolare conformazione dell’articolazione portano all’instaurarsi della Rizoartrosi.

 

Sintomi di Rizoartrosi: come si presenta?

Mani con Rizoartrosi
Immagine che mostra come si presenta clinicamente la mano destra una rizartrosi, con gonfiore della base del pollice.

La Rizoartrosi si manifesta con dolore alla base del pollice che aumenta durante l’uso della mano.

Inizialmente, si presenta nei movimenti che richiedono l’uso della forza (svitare un barattolo o una caffettiera, prendere qualcosa di pesante con il pollice aperto, ecc.), ma con l’avanzare della malattia è più frequente e si ha anche nei movimenti più fini quali l’uso di una chiave o di una forbice.

Nei casi più avanzati il dolore si può presentare anche di notte.

Al dolore si accompagna un rigonfiamento alla base del pollice, sino a portare, nei casi più gravi, a vere e proprie deformità del pollice.

Come si esegue la diagnosi di Rizoartrosi?

La diagnosi è clinica e strumentale.

Alla visita, clinicamente la mano si presenta con:

  • gonfiore alla base del pollice
  • dolore alla pressione
  • dolore con il movimento

Nei casi avanzati si apprezzano degli scrosci articolari.

La pinza (la presa) tra pollice e le altre dita risulta dolente con una diminuzione della forza.

Nei casi più gravi il pollice appare deformato a Z con una limitazione articolare importante.

La conferma diagnostica si effettua con uno studio Radiografico.

Le radiografie mostrano i segni tipici dell’artrosi:

  • diminuzione della distanza tra il trapezio e il metacarpo
  • deformazione dei capi ossei
  • aumento di densità delle ossa (osteosclerosi).

Nei casi più gravi l’artrosi può interessare anche le articolazioni tra il trapezio e le altre ossa a lui attigue: trapezoide e scafoide (artrosi peritrapeziale).

Rx artrosi peritrapeziale
Radiografia mano destra che mostra un quadro di grave rizoartrosi con interessamento anche le ossa attigue: trapezoide e scafoide (artrosi peritrapeziale)

Stadi di Rizoartrosi della mano o del pollice

In base alla presenza dei segni radiografici caratteristici della malattia, Eaton ha classificato la Rizoartrosi in 4 stadi in base alla gravità.

Tale classificazione appare estremamente utile per la scelta del trattamento.

Nei gradi iniziali, non gravi, il trattamento è conservativo (non chirurgico), nei casi più avanzati la terapia, al contrario è chirurgica.

Altri esami più raffinati quali Ecografia, TC o RM non hanno alcuna utilità.

Come si cura la Rizoartrosi?

Il trattamento dipende dal grado di artrosi.

Terapia conservativa (non chirurgica).

Come detto va riservata ai casi meno gravi e dove la cartilagine del trapezio e del metacarpo, è ancora presente.

Essa consiste nell’applicazione di un tutore (ne esistono di diversi tipi in commercio) e terapia infiltrativa.

Nella nostra esperienza l’uso di cerotti medicati o terapia fisica (Tecarterapia, Ultrasuoni, Ionoforesi, ecc.) porta a risultati alterni o scarsi.

La terapia infiltrativa rimane in questi casi la più efficace.

Le infiltrazioni sono eseguite con corticosteroidi e acido ialuronico: i primi eliminano rapidamente il dolore, l’acido ialuronico “cura” la cartilagine ammalata della base del metacarpo e del trapezio, dando dei risultati duraturi a distanza.

Terapia chirurgica: interventi per la rizoartrosi, vantaggi e svantaggi

La chirurgia va riservata nei casi dove la cartilagine è praticamente assente e il tessuto osseo del trapezio entra in contatto con quello del metacarpo.

Gli interventi chirurgici proposti per questo tipo di patologia sono:

  • Artrodesi trapezio-metacarpale
  • Sostituzione protesica
  • Trapeziectomia (parziale o totale) e apposizione di spaziatori
  • Trapeziectomia e plastica in sospensione tendinea

 

Intervento di Artrodesi trapezio-metacarpale.

Rx artrodesi Trapezio Metacarpale
Radiografia mano destra che mostra una artrodesi tra la base del 1° metacarpo e trapezio (si nota infatti la scomparsa dell’articolazione tra queste due ossa)

Consiste nella fusione tra il trapezio e il metacarpo.

Bloccando l’articolazione si evita l’attrito tra le due ossa, con scomparsa del dolore.

Il movimento viene conservato (anche se lievemente limitato), grazie alle altre articolazioni del trapezio con il trapezoide e con lo scafoide.

Vantaggi e svantaggi Artrodesi trapezio-metacarpale.

Il vantaggio di tale metodica consiste nel fatto di conservare una buona forza.

Lo svantaggio maggiore è la lunga convalescenza.
Oltre a ciò la fusione tra il metacarpo e il trapezio, oltre a limitare (anche se lievemente) l’articolarità va a sovraccaricare le articolazioni circostanti con possibili condropatie secondarie (patologie delle cartilagini).

Proprio per questo motivo non può essere attuata nei casi in cui, oltre alla rizoartrosi, è presente un’artrosi anche di queste due articolazioni.

Sostituzione protesica

Le protesi proposte negli anni per il trattamento della rizoartrosi sono state molteplici e vanno dalle protesi in silicone (Swanson) a protesi in metallo cementate e non (protesi di Le Caffenière e la protesi Tripodal).

Rx protesi silastic Trapezio Metacarpale
Radiografia mano destra che mostra una protesi in silicone (silastic) posta al posto del trapezio

Tutti questi tipi di protesi negli anni hanno dato molteplici problemi che vanno dalle siliconiti (reazione dell’osso alla liberazione di microparticelle di silicone con conseguente riassorbimento del tessuto osseo stesso) alla mobilizzazione protesica.

Trapeziectomia (parziale o totale) e apposizione di spaziatori

Per motivi legati all’alto numero di complicanze nell’uso delle protesi, attualmente si è propensi all’utilizzo di spaziatori in Pirocarbonio (metallo dotato di un’elevata biocompatibilità e una elasticità molto simile a quella dell’osso umano).

La tecnica consiste nell’apposizione dello spaziatore dopo aver eseguito una asportazione parziale o totale del trapezio.

Rx spaziatore Trapezio Metacarpale
Radiografia mano sinistra che mostra gli esiti di un intervento chirurgico di asportazione di parte del trapezio e apposizione di uno spaziatore in pirocarbone
Vantaggi e svantaggi della trapeziectomia (parziale o totale) e apposizione di spaziatori

Il vantaggio di tale tecnica è legato alla convalescenza relativamente breve.

Lo svantaggio principale è l’elevato costo della protesi.

Trapeziectomia e plastica in sospensione tendinea.

E’ la tecnica da noi più spesso utilizzata.
Froimson nel 1970, fu il primo a proporre la trapeziectomia con la successiva interposizione di tessuto tendineo, precisamente il flessore radiale del carpo (FRC), avvolto a sfera o ad “acciuga”.
Questa tecnica risolveva il problema del dolore, ma non permetteva di gestire l’instabilità e l’indebolimento della forza, legata all’asportazione del trapezio.

Proprio per questo motivo, Burton e Pellegrini nel 1986, proposero la trapeziectomia con plastica in sospensione tendinea utilizzando sempre il flessore radiale del carpo (FRC), per dare una maggiore stabilità.

I risultati di tale metodica si sono dimostrati eccellenti sia per la mobilità che nella ripresa della forza anche con controlli a distanza a lungo termine.

Per la bontà dei risultati sono state descritte negli anni da diversi Autori numerose altre tecniche, ma sempre basate sulla stabilizzazione del 1° metacarpo (MC) dopo la trapeziectomia, individuando uno o più tendini che per sede d’inserzione si trovino in posizione favorevole a tal scopo.

Vantaggi e svantaggi della Trapeziectomia e plastica in sospensione tendinea.

I vantaggi della Trapeziectomia con Plastica in sospensione possono essere così riassunti:

  • Netta diminuzione e scomparsa dolore
  • Mantenimento della stabilità della trapezio-metacarpale
  • Mantenimento di una forza sufficiente per i normali movimenti della vita di relazione

Lo svantaggio maggiori di tutte le tecniche descritte sono la lunga convalescenza e la lunghezza delle ferite chirurgiche (dovuta al fatto di eseguire dei prelievi tendinei sufficienti per stabilizzare il 1° metacarpo).

Intervento di Rizoartrosi (Trapeziectomia e plastica in sospensione tendinea) tecnica personale.

Proprio per questi ultimi motivi abbiamo messo a punto una tecnica che mantiene i principi fondamentali della trapeziectomia e plastica in sospensione, ma con una incisione chirurgica molto limitata (2,5-3 cm di lunghezza) e con tempi di convalescenza notevolmente accorciati.

Tutto questo è possibile grazie al fatto che il tendine prelevato per la sospensione (una porzione dell’abduttore Lungo del Pollice-ALP) viene fissato al tessuto osseo della base del 2° metacarpo con una tecnica del tutto simile alla ricostruzione del legamento crociato del ginocchio.

Questo garantisce un’ottima tenuta meccanica che si traduce con la necessità di prelievo di una porzione tendinea minima (4-5 cm al massimo, quindi una piccola incisione) e i tempi di immobilizzazione limitati a 3 settimane, 4 al massimo.

antomia Trapezio-Metacarpale
trapeziectomia
trapeziectomia
Plastica in sospensione con ALP secondo Pezzella

Rappresentazione schematica della tecnica personale di trapeziectomia e plastica in sospensione. In centro (b) l’asportazione del trapezio (trapeziectomia) e il filo guida che servirà da guida per formare il tunnel dove verrà posizionato il tendine. A sinistra (c) il risultato finale: il 1° metacarpo viene tenuto “sospeso” dall’impianto tendineo fissato all’osso della base del 2° metacarpo

Tempi di guarigione dopo un intervento chirurgico per la cura della Rizoartrosi e decorso post operatorio

 

I tempi del decorso e della guarigione dipendono dal tipo di intervento che abbiamo eseguito e dalla reazione tissutale locale della mano, che varia da soggetto a soggetto.

Post operatorio Artrodesi trapezio-metacarpale e tempi di guarigione

I tempi di guarigione in questo tipo di intervento sono legati alla lunga immobilizzazione necessaria per permettere la fusione ossea della base del 1° Metacarpo al Trapezio (2-3 mesi circa) e alla lunga rieducazione.

Intervento per rizoartrosi con sostituzione protesica o l’apposizione di spaziatori: tempi di guarigione e convalescenza

In questo tipo di chirurgia, la convalescenza è piuttosto limitata.
Dopo un periodo di immobilizzazione con un tutore di pollice di circa 4 settimane si inizia la kinesiterapia, con recupero della piena funzionalità del pollice in un periodo che va dai 3 ai 6 mesi.
La variabilità è dovuta alla reazione dei tessuti della mano all’intervento chirurgico.

Trapeziectomia e plastica in sospensione tendinea: post operatorio

Con la tecnica da noi utilizzata (che permette una buona tenuta della plastica in sospensione) i tempi sono del tutto simili alla trapeziectomia con l’apposizione di spaziatori.

Anche in questi casi la variabilità dei tempi di guarigione è legata alla reazione tissutale della mano in seguito all’intervento chirurgico.

I controlli a distanza (i primi casi trattati con tale tecnica risalgono al 2012) confermano la bontà dei risultati sia riguardo al dolore, che alla mobilità e al recupero della forza.Tali risultati, inoltre, si sono dimostrati stabili nel tempo.

Esistono centri specializzati per la rizoartrosi?

Questa è una domanda che mi viene posta molto di frequente. La risposta è no.

Non esistono centri specializzati nella cura della rizoartrosi, ma ci sono medici chirurghi specialisti nella chirurgia della mano.

Grazie a questa loro specializzazione, presente in Italia fin dagli anni ’80, queste figure professionali sono in grado di affrontare la cura delle patologie della mano con migliori competenze.

Prenota la visita da qui.
Giulio Pezzella
giuliopezzella@libero.it